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Quanto impatta il linguaggio inclusivo nel mondo del lavoro ?

Le parole non sono neutrali. Le parole sono potenti.
Le parole danno forma alla realtà, a come è ora e soprattutto a come potrebbe divenire.
Rappresentano pensieri e generano comportamenti.
Richiedono un uso consapevole e responsabile.

[…]

Le parole contribuiscono a garantire inclusione, equità, pienezza di ruolo per ogni persona, indipendentemente dal suo genere, in un mondo fatto bene.

Gianna Zappi,

Vice Direttrice Generale Sostenibilità e Valorizzazione

Il linguaggio è uno strumento potente che riflette e plasma la nostra società.
Nell’era contemporanea, la questione del linguaggio inclusivo si è fatta sempre più urgente, poiché si cerca di promuovere una comunicazione che rispecchi la diversità e l’uguaglianza di genere.

Anche nel mondo del lavoro, questo tema risulta essere sempre più rilevante in quanto l’obiettivo è quello di creare
un ambiente di lavoro rispettoso e accogliente per tutti i dipendenti, promuovendo una cultura che valorizzi le differenze e favorisca l’uguaglianza.

 

Che cos’è il linguaggio inclusivo?

 

Il linguaggio inclusivo si riferisce all’uso di parole e frasi che non escludono nessun gruppo sociale o categoria, in particolare quelle relative al genere.

Questo significa adottare forme linguistiche che evitano di rinforzare stereotipi di genere e che riconoscano la pluralità delle identità.

Ad esempio, invece di utilizzare il termine “uomini” per riferirsi a tutti gli esseri umani, si preferisce l’espressione “persone” o “individui”.

Oppure, andrebbe evitato di attribuire solo agli uomini ruoli tecnici, assumendo che le donne siano adatte ad occuparsi esclusivamente della casa e della cura dei figli.

La parola, scritta e parlata, andrebbe quindi usata per trasmettere inclusività, evitando di veicolare e rafforzare stereotipi e pregiudizi che il linguaggio ha costruito nel tempo e che il contesto storico e socioculturale ha rafforzato.

La cultura tipicamente patriarcale, in particolare, fatica a includere le donne, anche all’interno della società stessa; inoltre, l’uso del genere femminile non è primario, nonostante la grammatica italiana lo preveda.

La comunicazione riflette e influenza il comportamento delle persone, anche nel contesto aziendale: l’adozione di un linguaggio inclusivo non solo migliora l’atmosfera lavorativa, ma può anche avere un impatto positivo sulla produttività e sul benessere dei dipendenti, promuovendo un ambiente dove tutti si sentono valorizzati e rispettati.

E’ doveroso precisare che, oltre alle parole anche le immagini siano importanti!
I  media hanno interiorizzato e rafforzato nella società alcuni stereotipi di genere; tuttavia possiamo contribuire a decostruirli utilizzando immagini diverse.
Bisognerebbe favorire il binomio donna=manager, uomo=casalingo, sfruttando quanto più possibile figure diverse; senza rappresentare un genere legato a una determinata categoria professionale.

Empacter, adotta una policy di promozione delle pari opportunità, di benessere per i propri collaboratori e migliori condizioni lavorative.

Siamo felici di comunicare che stiamo infatti per ottenere la certificazione sulla parità di genere, un passo fondamentale per garantire un ambiente di lavoro equo e inclusivo per tutti.

 

Noemi Vanin

Formazione Empacter

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