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L’intelligenza artificiale in Italia: Opportunità e sfide nella Formazione delle figure professionali

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) è emersa come un elemento cruciale per l’innovazione in molti settori, inclusi quelli produttivi e amministrativi. In Italia, tuttavia, la diffusione e l’implementazione efficace di tecnologie basate sull’IA sono ostacolate da una carenza di figure professionali altamente qualificate.

L’AGID ha recentemente pubblicato la «Strategia Italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026», un documento che illustra le linee guida e gli obiettivi strategici per lo sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale in Italia nei prossimi anni. Tuttavia, a nostro parere, un documento destinato a rimanere solamente un buon proposito se non si formeranno professionisti con le giuste qualifiche e competenze nel settore.

Lo afferma anche Laura Turini, avvocato e giornalista, che si occupa da trent’anni di nuove tecnologie, diritto d’autore, brevetti e marchi. L’Avv Turini, infatti, nel suo articolo per LISP scrive:

“l’Italia dice di volere scommettere sull’intelligenza artificiale come motore di trasformazione del sistema socio-economico, ma più che una scelta sembra una necessità. Tutte le economie mondiali sanno quanto sia importante non perdere le occasioni che questa nuova tecnologia offre, il vero problema resta capire che cosa sia meglio fare e come si possa agire in concreto”.

In questo articolo, dunque, esploriamo le cause di questa mancanza, le conseguenze per le aziende e le possibili soluzioni per colmare il divario di competenze.

Cause della carenza di competenze

  1. Formazione inadeguata
    Università e istituti di formazione non sempre offrono corsi specifici sull’IA e le sue applicazioni pratiche. L’alfabetizzazione digitale della popolazione e l’introduzione di percorsi educativi sull’intelligenza artificiale nelle istituzioni scolastiche dovrebbero andare di pari passo con lo sviluppo e implementazione di percorsi formativi rivolti anche ai professionisti che già stanno sul campo e che rischiano di perdere il loro know-how se non si aggiornano con il modo digitale in continua evoluzione.
  2. Evoluzione rapida della tecnologia
    Il campo dell’IA cresce sempre di più. La velocità con cui nuove tecnologie, algoritmi e pratiche si evolvono rende difficile per i professionisti mantenere le proprie competenze aggiornate.
  3. Cultura aziendale
    Alcune aziende italiane possono essere restie ad adottare nuove tecnologie o a investire nella formazione del personale. Questo atteggiamento può limitare le opportunità di apprendimento e sviluppo professionale.
  4. Mancanza di collaborazione tra settore pubblico e privato
    Un insufficiente dialogo tra il sistema educativo e le imprese può portare a una disconnessione tra ciò che viene insegnato e ciò che è realmente necessario nel mercato del lavoro.

Conseguenze della mancanza di figure professionali

La carenza di esperti in intelligenza artificiale lede non solo l’innovazione e la competitività delle aziende italiane, ma comporta anche disagi a livello economico. Le aziende potrebbero perdere opportunità di mercato a favore di concorrenti più preparati, mentre il Paese rischia di rimanere indietro rispetto ad altre nazioni che investono in modo significativo nella formazione e nelle tecnologie emergenti.

Possibili soluzioni

  1. Aggiornamento dei programmi universitari: è fondamentale che le università e le istituzioni di formazione adattino i loro programmi per includere corsi pratici sull’IA, collaborando con esperti del settore per garantire che le competenze insegnate siano in linea con le esigenze del mercato.
  2. Formazione continua: le aziende dovrebbero investire nella formazione continua del personale, offrendo corsi e workshop su tecnologie emergenti per garantire che i dipendenti possano aggiornare le loro competenze nel tempo.
  3. Partnership Pubblico-Privato: la creazione di reti e collaborazioni tra università, centri di ricerca e aziende potrebbe favorire lo sviluppo di programmi di formazione più mirati e rilevanti.
  4. Incentivi per le aziende: le istituzioni governative potrebbero introdurre incentivi fiscali per le aziende che investono nella formazione del personale in competenze IT e IA.
  5. Nuove professioni: è fondamentale che le istituzioni e le aziende inizino a creare programmi di formazione specifici per le nuove figure professionali di cui si parla nel rapporto dell’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI). Questo include le professioni legate all’etica dell’IA, alla gestione dei dati e alla protezione della privacy. I lavoratori del settore devono acquisire competenze interdisciplinari per poter affrontare le sfide poste dall’innovazione tecnologica.

Nel prossimo articolo parleremo nel dettaglio di queste nuove professioni.

 

Noemi Vanin

Formazione Empacter

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